Raspberry Pi: come aumentare lo swap file

Prima di poter aumentare la dimesione dello swap file bisogna disattivare lo swap file eseguendo da riga di comando, con diritti elevati, il comando. :
dphys-swapfile swapoff

Poi è necessario editare il file /etc/dphys-swapfile indicando nel parametro CONF_SWAPSIZE la nuova dimensione dello swap in Megabyte, per esempio per uno swap file di 8 GB:
CONF_SWAPSIZE=8192

Fatto questo, è necessario re-inizializzare lo swap file, che verrà cancellato e ricreato con la dimesione desiderata, con il comando:
dphys-swapfile setup

Per finire, va riattivato lo swap file:
dphys-swapfile swapon

Tutto qui!
La modifica sarà permanente anche per tutti i successivi reboot.

Linux e history: come aggiungere data ed ora di esecuzione dei comandi

Uno dei comandi più utili per i sysadm di Linux è sicuramente history, che riporta la cronologia dei comandi digitati nelle sessioni shell.

Tuttavia, nella configurazione di default di moltissime distro, history riporta solo la lista dei comandi eseguiti ma non è configurato per tracciare la data e l’ora dell’esecuzione dei vari comandi.

Per aggiungere data ed ora, è necessario editare da root il file /etc/environment ed aggiungere:
HISTTIMEFORMAT="%d/%m/%y %T "

E’ sufficiente eseguire il logout/login della sessione per verificare che tutto stia funzionando correttamente: da questo momento in poi, per tutti i comandi lanciati sarà presente nella lista anche data ed ora; per i comandi lanciati precedentemente invece sarà presente solo la data della modifica di /etc/environment.

Vi suggerisco un altro paio di modifiche ad /etc/environment per migliorare il logging di history, che di default è limitato a 1000 (o 2000) righe:
HISTSIZE=-1
HISTFILESIZE=-1

renderanno il logging infinito, sia per numero di righe che di dimensione del file.

Linux, systemd e PowerTOP: come applicare –auto-tune al boot

Per la felicità degli utenti Linux possessori di CPU Intel, il colosso di Santa Clara ha da tempo sviluppato PowerTOP, uno strumento molto utile soprattutto in ambito mobile, che serve a visualizzare lo stato dell’impatto energetico della CPU e dei relativi sottosistemi, e che permette inoltre di applicare al sistema Linux alcuni tuning sul kernel e sui device per ridurre il consumo di corrente.
PowerTOP può, inoltre, applicare automaticamente questi tuning per migliorare il risparmio energetico tramite l’esecuzione, come root, di: powertop --auto-tune

Vediamo ora come applicare –auto-tune automaticamente al boot tramite systemd.
Creare (come root) in /etc/systemd/system/ un file vuoto chiamato powertop.service
Editare il file appena creato inserendo:
[Unit]
Description=PowerTOP auto tunings


[Service]

Type=idle
Environment="TERM=dumb"
ExecStart=/usr/sbin/powertop --auto-tune


[Install]
WantedBy=multi-user.target

Se volete inibire l’attivazione del risparmio energetico per tastiera e mouse (su questi device i tunings a volte sono noiosi) inserite prima del paragrafo [Install] le seguenti righe:
ExecStart=/usr/bin/echo 'on' > '/sys/bus/usb/devices/1-2/power/control'
ExecStart=/usr/bin/echo 'on' > '/sys/bus/usb/devices/1-4/power/control'

A questo punto è sufficiente eseguire systemctl daemon-reload per ricaricare la lista dei servizi systemd, eseguire systemctl enable powertop.service per abilitare il servizio all’avvio al boot, e riavviare il sistema.
Al boot successivo, potrete verificare che i tunings siano stati effettivamente applicati verificando nel pannello “Tunables” che tutte le voci siano impostate al valore “Good”.

Windows10: come configurare una sorgente NTP da riga di comando

Nel caso abbiate la necessità di sincronizzare la data e l’ora del vostro Windows10 tramite una sorgente NTP, come ad esempio pool.ntp.org, è sufficiente eseguire, con diritti amministrativi, da riga di comando:

w32tm /register
per configurare il Windows Time Service con avvio come servizio di sistema.

sc start W32Time
per avviare il servizio Windows Time Service.

w32tm /config /update /manualpeerlist:”pool.ntp.org"
per configurare l’uso della sorgente NTP preferita.

Successivamente potrete eseguire:
w32tm /resync
per forzare la sincronizzazione di Windows con la sorgente NTP.


WindowsUpdate: come forzare la ricerca di aggiornamenti da riga di comando

Per la gioia di tutti gli smantettoni come me, è possibile comandare il client WindowsUpdate da riga di comando per forzare la verifica degli aggiornamenti mancanti su di un computer, sia che il computer sia attestato su un WSUS/SUS locale o al sito web di Microsoft.

Su Windows7 e Windows Server 2008R2 il componente da invocare è il caro e conosciuto “wuauclt.exe” con la seguente command line:
wuauclt.exe /detectnow

A partire da Windows10 e Windows Server 2016 Microsoft migliorato l’architettura si WindowsUpdate ed ha creato un nuovo tool, più flessibile e con maggiori funzionalità, chiamato “Update Session Orchestrator“.
Per forzare la ricerca di aggiornamenti mancanti:
UsoClient.exe startscan

Per eseguire l’installazione di aggiornamenti disponibili:
UsoClient.exe startdownload

Per eseguire il reboot necessario all’installazione di aggiornamenti critici:
UsoClient.exe restartdevice

Per forzare il refresh delle configurazioni di WindowsUpdate, in caso abbiate fatto modifiche via GPO, LGPE o registry:
UsoClient.exe refreshsettings

Powershell e Active Directory: come estrarre l’elenco dei computer membri del dominio in CSV ed altri dettagli

Powershell ed i suoi cmdlet sono estremamente comodi per scriptare ed automatizzare task di gestione di Active Directory come, ad esempio, l’estrazione di tutti i computer membri di AD ed altre infomazioni utili.

Per fare questo abbiamo bisogno della cmdlet Get-ADComputer e la command-line powershell è la seguente:

Get-ADComputer -Filter * -Property * | Select-Object Name,OperatingSystem,LastLogonDate | Export-CSV computer_ad.csv -Encoding UTF8

Il CSV verrà creato con il nome computer_ad.csv e conterrà per ogni riga l’hostname dei computer presenti in AD,  la versione del sistema operativo e la data di ultima connessione ad AD del computer.

 

 

Windows e NtfsMemoryUsage: come migliorare le prestazioni aumentando la cache del file-system

Volete spremere il massimo dal vostro computer con Windows 7 | 8 | 8.1 | 10 e avete un sacco di RAM ?

NtfsMemoryUsage, che si trova nel registry sotto HKEY_LOCAL_MACHINE\SYSTEM \CurrentControlSet\Control\FileSystem, è il parametro che regola la dimensione della cache che Windows alloca per la gestione del file-system per le operazioni di I/O, per le tabelle file e così via.

NtfsMemoryUsage può assumere tre valori:

  • 0“: disabilita completamente il caching sul file-system risultandoin prestazioni peggiorate
  • 1“: è il default di WIndows
  • 2“: aumenta la soglia della memoria utilizzabile per il caching del file-system, potenzialmente aumentando le prestazioni

La modifica di questi valori si può apportare sia via registry sia da riga di comando, cosa che preferisco.

Per prima cosa verifichiamo quale sia l’impostazione corrente del valore nel sistema tramite:

fsutil behavior query memoryusage

Poi modifichiamo il valore portandolo a 2:

fsutil behavior set memoryusage 2

La modifica richiede il riavvio del computer.

 

Potete trovare altre informazioni interessanti su come Windows gestisce la memoria all’indirizzo https://msdn.microsoft.com/en-us/library/windows/desktop/aa366779(v=vs.85).aspx

Xubuntu e Dropbox: come visualizzare correttamente l’icona nell’area di notifica

Dropbox su Xubuntu soffre di un fastidioso bug che impedisce la corretta visualizzazione dell’icona del programma nell’area di notifica (compare una icona quadrata con “divieto di accesso”).

dropbox

Per risolvere il problema, è sufficiente:

  1. chiudere Dropbox da riga di comando con dropbox stop
  2. editare come root il file /usr/bin/dropbox (magari fatevi una copia di backup prima)
  3. creare una nuova riga dopo import os
  4. inserire nella nuova riga os.environ['DBUS_SESSION_BUS_ADDRESS'] = ""
  5. salvare e lanciare nuovamente Dropbox, ora l’icona sarà visualizzata correttamente