Ubuntu: crash di upowerd quando si collega un iPhone via USB

Sul mio portatile, ho notato che con tutte le ultime release di Ubuntu, quando si collega via USB un iPhone, smettono di funzionare le funzionalità di risparmio energetico: la luminosità del display e della tastiera retroilluminata non diminuisce di intensità, non è più possibile consultare lo stato della batteria, e così via.
Questo è causato dal crash, con relativo core dump, del demone upowerd:

Dec 23 11:25:44 mizar systemd[1]: upower.service: Failed with result 'core-dump'.
Dec 23 11:25:46 mizar systemd[1]: upower.service: Failed with result 'core-dump'.
Dec 23 11:25:49 mizar systemd[1]: upower.service: Failed with result 'core-dump'.
Dec 23 11:25:51 mizar systemd[1]: upower.service: Failed with result 'core-dump'.
Dec 23 11:25:53 mizar systemd[1]: upower.service: Failed with result 'core-dump'.
Dec 23 11:25:56 mizar systemd[1]: upower.service: Failed with result 'core-dump'.
Dec 23 11:25:59 mizar systemd[1]: upower.service: Failed with result 'core-dump'.

Per risolvere il problema è sufficiente installare tramite apt-get una libreria parte del progetto libimobiledevice:

root@mizar:/home/utente# apt-get install libimobiledevice-utils

Che strano che nella distro sia presente di default libimobiledevice ma senza il pacchetto “utils”… Mah!

 

Mac OS X 10.10: come disattivare l’indicizzatore di Spotlight

Non utilizzo molto Spotlight e recentemente, sul mio MacBook Pro End 2009, mi sta creando non pochi problemi di lentezza, indicizzando sempre sull’SSD dati che non dovrebbe indicizzare (i file di build di Macports).

Mi sono accorto della attività anomala dell’indicizzatore mdworker con un semplice comando da riga di comando:

fs_usage -w -f filesys mdworker

Ho quindi deciso di disattivare Spotlight: per farlo è sufficiente lanciare (come root)

launchctl unload -w /System/Library/LaunchDaemons/com.apple.metadata.mds.plist

In caso vi servisse riattivare Spotlight, dovrete lanciare invece (come root)

launchctl load -w /System/Library/LaunchDaemons/com.apple.metadata.mds.plist

Mac OS X: come attivare TRIM su SSD non ufficialmente supportati grazie a Trim Enabler

Edit 2015/07/02 = Gioite! Con Mac OS X 10.10.4, Apple fornisce una utility che permette di  attivare TRIM su SSD non ufficialmente supportati !
Dopo aver aggiornato è sufficiente lanciare da riga di comando “sudo trimforce enable”, riavviare e voilà!

Edit 2014/12/02 = fate molta attenzione ad usate Trim Enabler su Mac OS X 10.10 (Yosemite) – leggete qui http://www.cindori.org/trim-enabler-and-yosemite/

Apple ha inserito in Mac OS X il pieno supporto alla funzionalità TRIM a partire dalla release 10.6.8 di Snow Leopard, e poi nei successivi Lion 10.7 e Mountain Lion 10.8, tuttavia è opportuno sapere che TRIM viene supportato ufficialmente e attivato unicamente sugli SSD certificati e marchiati Apple.
Nonostante questa politica non molto comprensibile, è tuttavia possibile forzare l’attivazione di TRIM anche su SSD non certificati, ovviamente a vostro rischio e pericolo essendo una soluzione di terze parti non prevista da Apple.
Per fare questo dovrete usare l’utility Trim Enabler sviluppata da Oskar Groth, la quale con un semplice click provvederà ad inserire alcune kext, appositamente patchate, nel kernel di Mac OS X per supportare i vostri SSD.

trimscreens1

Mac OS X: come capire se TRIM è attivo sul SSD

Verificare se la funzionalità TRIM è attiva sul vostro SSD in Mac OS X è molto facile.
E’ infatti sufficiente avviare l’applicazione “Informazione di sistema” (si trova in Applicazioni > Utilità), cliccare su “Hardware” nella colonna di sinistra, poi “ATA Seriale“: nel pannello di destra saranno visibili le informazioni sul chipset Serial ATA e sul disco (HD o SSD) montato nel vostro Mac.
Scorrendo la lista delle informazioni troverete, sotto al nome del disco, “Supporto TRIM” che indica se la funzionalità è attiva o meno.

mac_ssd_trim_ok

FFmpeg: convertire i filmati per iPhone

Come faccio a vedere un filmato in formato AVI su iPhone, come quelli prodotti dalla mia vecchia videocamera Panasonic, senza dover scaricare e/o acquistare app di terze parti?
Semplice: riprocesso l’intero filmato con FFmpeg convertendo l’audio e il video con codec supportati da iPhone (rispettivamente AAC e H.264 / MPEG-4 AVC) e muxandoli in formato MP4.

Ho scelto FFmpeg per svariate ragioni: è open-source e liberamente utilizzabile, è potente e flessibile, supporta una enormità di formati di input, è multipiattaforma, si usa da riga di comando, non c’è bisogno di installare porcherie o spyware vari…

La command-line che uso è molto generica ma produce buoni risultati ed è semplice e veloce da usare:

ffmpeg -i filmato_input -vf scale=960:-1 -acodec libvo_aacenc -ac 2 -ab 128k -ar 44100 -vcodec libx264 -crf 23 filmato_output.mp4

Questa command-line produce un file MP4 con queste caratteristiche:

  • risoluzione video adeguata alle dimensioni dello schermo di un iPhone4 (“-vf scale=960:-1”);
  • audio AAC a 128 kbps, convertito a 2 canali e ricampionato a 44100 Hz (“-acodec libvo_aacenc -ac 2 -ab 128k -ar 44100”);
  • video compatibile H.264 (grazie a x264), convertito in singola passata a constat rate factor cercando di bilanciare qualità e dimensione (“-vcodec libx264 -crf 23”);

Per finire, copio il file su iPhone usando MediaMonkey.

FFmpeg è potentissimo ed ha una quantità incredibile di parametri: sicuramente è possibile migliorare ulteriormente la qualità del video o dell’audio ottenuto giocando con i valori (diminuendo il valore “-crf” aumentano la qualità, la dimensione del video ed il tempo di encoding; aumentando il valore invece diminuisce la qualità, la dimensione del video ed il tempo di encoding).
Buona sperimentazione! 😀

 

Mac OS X: come disabilitare l’ibernazione su disco del sistema

Qualora sia necessario, è possibile disattivare l’ibernazione su disco, meglio conosciuta come “Suspend to Disk”, del sistema operativo Mac OS X pur mantenendo la funzionalità di risparmio energetico Suspend-to-RAM.
E’ sufficiente aprire Terminale ed eseguire come root il seguente comando:

pmset -a hibernatemode 0

E’ possibile quindi cancellare il file di ibernazione /var/vm/sleepimage dal disco, recuperando così qualche GB prezioso di spazio.

Il parametro “hibernatemode” può avere tre valori diversi:

0 = attiva unicamente il Suspend to RAM (che è il default sui desktop Mac OS X)
1 = attiva unicamente il Suspend to Disk
3 = attiva contemporaneamente Suspend to RAM e Suspend to Disk a seconda dello stato di carica della batteria (default sui portatili)

 

Mac OS X: come scoprire se il proprio Mac supporta Mountain Lion

Mac OS X 10.8 Mountain Lion è il nuovo sistema operativo, appena rilasciato, di casa Apple.
Tanti miglioramenti e le novità, tra cui il fatto che Mountain Lion è completamente a 64 bit: questo però comporta che non tutti i Mac possano far girare questo sistema operativo.
Come riportato da Apple, sono ufficialmente supportati i seguenti Mac:

  • iMac (metà 2007 o successivi)
  • MacBook (fine 2008 in alluminio, o inizio 2009 o successivi)
  • MacBook Pro (metà/fine 2007 o successivi)
  • Xserve (inizio 2009)
  • MacBook Air (fine 2008 o successivi)
  • Mac mini (inizio 2009 o successivi)
  • Mac Pro (inizio 2008 o successivi)

Non siete però sicuri se il vostro modello è supportato e volete sapere se può far girare Mountain Lion? C’è un modo, piuttosto empirico ma efficare, per togliere ogni dubbio.
Da “Terminale” è sufficiente digitare il seguente comando:

ioreg -l -p IODeviceTree | grep firmware-abi

se il risultato restituito è EFI64 allora potrete installare Mountain Lion.
Se invece il valore è EFI32 il vostro Mac non supporta Mountain Lion.