Linux e history: come aggiungere data ed ora di esecuzione dei comandi

Uno dei comandi più utili per i sysadm di Linux è sicuramente history, che riporta la cronologia dei comandi digitati nelle sessioni shell.

Tuttavia, nella configurazione di default di moltissime distro, history riporta solo la lista dei comandi eseguiti ma non è configurato per tracciare la data e l’ora dell’esecuzione dei vari comandi.

Per aggiungere data ed ora, è necessario editare da root il file /etc/environment ed aggiungere:
HISTTIMEFORMAT="%d/%m/%y %T "

E’ sufficiente eseguire il logout/login della sessione per verificare che tutto stia funzionando correttamente: da questo momento in poi, per tutti i comandi lanciati sarà presente nella lista anche data ed ora; per i comandi lanciati precedentemente invece sarà presente solo la data della modifica di /etc/environment.

Vi suggerisco un altro paio di modifiche ad /etc/environment per migliorare il logging di history, che di default è limitato a 1000 (o 2000) righe:
HISTSIZE=-1
HISTFILESIZE=-1

renderanno il logging infinito, sia per numero di righe che di dimensione del file.

Powershell e Active Directory: come estrarre l’elenco dei computer membri del dominio in CSV ed altri dettagli

Powershell ed i suoi cmdlet sono estremamente comodi per scriptare ed automatizzare task di gestione di Active Directory come, ad esempio, l’estrazione di tutti i computer membri di AD ed altre infomazioni utili.

Per fare questo abbiamo bisogno della cmdlet Get-ADComputer e la command-line powershell è la seguente:

Get-ADComputer -Filter * -Property * | Select-Object Name,OperatingSystem,LastLogonDate | Export-CSV computer_ad.csv -Encoding UTF8

Il CSV verrà creato con il nome computer_ad.csv e conterrà per ogni riga l’hostname dei computer presenti in AD,  la versione del sistema operativo e la data di ultima connessione ad AD del computer.

 

 

Windows e NtfsMemoryUsage: come migliorare le prestazioni aumentando la cache del file-system

Volete spremere il massimo dal vostro computer con Windows 7 | 8 | 8.1 | 10 e avete un sacco di RAM ?

NtfsMemoryUsage, che si trova nel registry sotto HKEY_LOCAL_MACHINE\SYSTEM \CurrentControlSet\Control\FileSystem, è il parametro che regola la dimensione della cache che Windows alloca per la gestione del file-system per le operazioni di I/O, per le tabelle file e così via.

NtfsMemoryUsage può assumere tre valori:

  • 0“: disabilita completamente il caching sul file-system risultandoin prestazioni peggiorate
  • 1“: è il default di WIndows
  • 2“: aumenta la soglia della memoria utilizzabile per il caching del file-system, potenzialmente aumentando le prestazioni

La modifica di questi valori si può apportare sia via registry sia da riga di comando, cosa che preferisco.

Per prima cosa verifichiamo quale sia l’impostazione corrente del valore nel sistema tramite:

fsutil behavior query memoryusage

Poi modifichiamo il valore portandolo a 2:

fsutil behavior set memoryusage 2

La modifica richiede il riavvio del computer.

 

Potete trovare altre informazioni interessanti su come Windows gestisce la memoria all’indirizzo https://msdn.microsoft.com/en-us/library/windows/desktop/aa366779(v=vs.85).aspx

Xubuntu e Dropbox: come visualizzare correttamente l’icona nell’area di notifica

Dropbox su Xubuntu soffre di un fastidioso bug che impedisce la corretta visualizzazione dell’icona del programma nell’area di notifica (compare una icona quadrata con “divieto di accesso”).

dropbox

Per risolvere il problema, è sufficiente:

  1. chiudere Dropbox da riga di comando con dropbox stop
  2. editare come root il file /usr/bin/dropbox (magari fatevi una copia di backup prima)
  3. creare una nuova riga dopo import os
  4. inserire nella nuova riga os.environ['DBUS_SESSION_BUS_ADDRESS'] = ""
  5. salvare e lanciare nuovamente Dropbox, ora l’icona sarà visualizzata correttamente

 

Windows: come impostare lo stesso layout di visualizzazione file per tutte le directory in Esplora File

Sicuramente, una delle feature che apprezzo di meno odio dei Windows moderni (cioè da Vista in avanti), e nello specifico di Esplora File come file manager, è la modifica dinamica dei layout di visualizzazione dei contenuti delle directory in base ai file in esse contenuti – ovvero la “Automatic Folder Discovery”.

Ad esempio, per le directory che contegono file audio Windows non vi mostrerà il classico layout dei file con le info su “dimesione”, “tipologia” e “data di modifica”, bensì vi mostrerà i tag dei file tipo “autore”, “titolo canzone”, “durata”, etc; per directory che contengono fotografie, Windows vi mostrerà i dati EXIF, e così via.

Tutto questo nonostante esista una opzione specifica in Esplora File che *dovrebbe* mostrare *tutte* le directory come di più vi aggrada.

Per risolvere il problema e disattivare la Automatic Folder Discovery è necessario eseguire alcune modifiche nel registry di Windows:

  1. eseguire regedit
  2. andare in HKEY_CURRENT_USER\SOFTWARE\Classes\Local Settings\Software\Microsoft\Windows\Shell
  3. sotto Shell cancellare la directory Bags
  4. cliccare col tasto destro su Shell e creare una nuova chiave chiamata Bags
  5. cliccare col tasto destro su Bags e creare una nuova chiave chiamata AllFolders
  6. cliccare col tasto destro su AllFolders e creare una nuova chiave chiamata Shell
  7. selezionare l’ultima Shell e nel riquadro di destra creare una nuova entry di tipo Stringa con nome FolderType e valore NotSpecified
  8. chiudere regedit
  9. ????
  10. PROFIT

Non è neanche necessario riavviare Windows 😀

 

Windows: come listare le hotfix installate sul computer tramite WMI

Listare le hotfix, le patch o i service pack installati su un sistema Windows è estremamente facile grazie alle WMI.

Da riga di comando è sufficiente lanciare:
wmic qfe list
aggiungendo brief (per una lista in formato breve) o full (per la lista con tutte le informazioni sulle hotfix) in caso siano necessarie più o meno dettagli.

Per scrivere la lista su un file di testo:
wmic qfe list /format:texttablewsys > hotfix.txt

Per scrivere la lista dettagliata di tutte le hotfix su un file HTML:
wmic qfe list full /format:htable > hotfix.html

Per ottenere la lista da un sistema remoto:
wmic /node:computer qfe list

 

VMware Workstation su Linux host: come ricompilare i moduli da riga di comando

Primo post del 2016!

Perdonate la lunga assenza, ma sono stato lontano dal blog causa lavoro | mancanza di ispirazione a scrivere | vita privata.
Riprendo, spero in maniera più assidua, con un piccolo appunto: come ricompilare, su VMware Workstation in un host Linux, i moduli (vmnet, vmbridge, vmmon) VMware da riga di comando, cosa utile quando viene aggiornato il kernel.

Collegandosi come root è sufficiente lanciare:

root@altair:/home/albertoscotti# vmware-modconfig --install-all --console

Al termine della breve compilazione, se tutto è andato a buon fine, i servizi di VMware verranno avviati senza errori.

 

Ubuntu: crash di upowerd quando si collega un iPhone via USB

Sul mio portatile, ho notato che con tutte le ultime release di Ubuntu, quando si collega via USB un iPhone, smettono di funzionare le funzionalità di risparmio energetico: la luminosità del display e della tastiera retroilluminata non diminuisce di intensità, non è più possibile consultare lo stato della batteria, e così via.
Questo è causato dal crash, con relativo core dump, del demone upowerd:

Dec 23 11:25:44 mizar systemd[1]: upower.service: Failed with result 'core-dump'.
Dec 23 11:25:46 mizar systemd[1]: upower.service: Failed with result 'core-dump'.
Dec 23 11:25:49 mizar systemd[1]: upower.service: Failed with result 'core-dump'.
Dec 23 11:25:51 mizar systemd[1]: upower.service: Failed with result 'core-dump'.
Dec 23 11:25:53 mizar systemd[1]: upower.service: Failed with result 'core-dump'.
Dec 23 11:25:56 mizar systemd[1]: upower.service: Failed with result 'core-dump'.
Dec 23 11:25:59 mizar systemd[1]: upower.service: Failed with result 'core-dump'.

Per risolvere il problema è sufficiente installare tramite apt-get una libreria parte del progetto libimobiledevice:

root@mizar:/home/utente# apt-get install libimobiledevice-utils

Che strano che nella distro sia presente di default libimobiledevice ma senza il pacchetto “utils”… Mah!

 

Ubuntu, CentOS e Intel: eliminare lo screen tearing nella riproduzione video

Uno dei difetti su Linux e schede video Intel che mi danno più fastidio è la mancanza di fluidità nella riproduzione video, causato dallo screen tearing.
Sebbene sia un problema molto diffuso, è anche relativamente facile risolverlo.

Per distribuzioni Red Hat, CentOS e derivate è sufficiente creare in /etc/X11/xorg.conf.d un file di configurazione “20-intel.conf“, o con il nome che più vi aggrada purché l’estensione sia .conf, con il seguente contenuto:

Section "Device"
   Identifier  "Intel Graphics"
   Driver      "intel"
   Option      "AccelMethod" "sna"
   Option      "TearFree" "true"
EndSection

e riavviare il server grafico.

Per Ubuntu e derivate il file, con il medesimo contenuto, va creato in /usr/share/X11/xorg.conf.d/