Windows Server: come collegarsi alla sessione console del server (sessione 0) via RDP

Tramite RDP è possibile collegarsi remotamente ai server Windows per visualizzarne il desktop come se fossimo fisicamente di fronte al monitor collegato al server.
In realtà queste sessioni RDP, di norma, sono sessioni virtuali e non quello che effettivamente vedremmo sullo schermo del monitor.

E’ possibile però istruire RDP per collegarsi non ad una sessione virtuale bensì alla cosiddetta “sessione 0”, cioè la sessione vera e propria della console del server attiva al momento, lanciando il client RDP mstsc.exe con la seguente riga di comando:

mstsc.exe /ADMIN /v:nome_server

Attenzione!!
Se si utilizzano versioni meno recenti del client RDP (per esempio quelle fornite con WindowsXP, Windows2003 e precedenti), la sintassi per collegarsi alla console è differente: è necessario usare lo switch /console al posto di /admin

 

VMware vSphere: come installare patch ed aggiornamenti sul hypervisor dalla commandline

La prima cosa da fare prima di installare gli aggiornamenti di vSphere ESX/ESXi è fermare tutte le virtual machine in esecuzione, mettere l’hypervisor in “Maintenance mode” ed attivare il servizio SSH.
Gli update scaricati dal sito di VMware vanno poi copiati sul hypervisor in un datastore / directory a nostra scelta (io uso /var/tmp).
Infine bisogna collegarsi in SSH al hypervisor ed inserire il seguente comando

# esxcli software vib update -d "/vmfs/volumes/Datastore/DirectoryName/Patch.zip"

A questo punto verranno aggiornati tutti i pacchetti necessari e vi verrà chiesto di riavviare l’hypervisor per applicare le modifiche.

Windows: per quale motivo il sistema operativo tenta di collegarsi a “www.msftncsi.com” ?

Analizzando i log di squid della navigazione di una mia macchina di test con Windows7 mi sono accorto che, ogni tanto, vedo chiamate HTTP verso i siti “www.msftncsi.com” e “ipv6.msftncsi.com”, nello specifico sono GET di un file di testo in cui c’è scritto semplicemente “Microsoft NCSI”:

[Tue Jan 29 10:33:48 2013].319     82 192.168.1.1 TCP_MISS/200 274 GET http://www.msftncsi.com/ncsi.txt - FIRST_UP_PARENT/192.168.1.1 text/plain
[Tue Jan 29 10:33:51 2013].672   3348 192.168.1.1 TCP_MISS/200 419 GET http://ipv6.msftncsi.com/ncsi.txt - FIRST_UP_PARENT/192.168.1.1 text/html

Come mai Windows cerca di scaricare questi file? E’ colpa di un virus?

Niete di pericoloso, per fortuna!
Il “colpevole” è il modulo di Windows “Network Location Awareness” preposto al controllo delle funzionalità della connessione di rete che si sta utilizzando: in parole povere, Windows cerca di collegarsi a quel sito, di proprietà di Microsoft, per capire se la connessione che si sta utilizzando ha accesso ad Internet o meno, se supporta IPv6 o solo IPv4 e se ci sono ulteriori restrizioni alla navigazione.

E’ possibile disattivare questa funzione impostando a valore zero “0” la chiave di registry:

HKEY_LOCAL_MACHINE\SYSTEM\CurrentControlSet\Services\NlaSvc\Parameters\Internet\EnableActiveProbing

McAfee Agent: come resettare l’agent GUID

Vi capita di aver clonato alcuni client con a bordo l’antivirus McAfee ma, nonostante funzioni tutto, non li rilevate nella console McAfee EPO e quindi non li riuscite a gestire?
E’ colpa del valore “AgentGUID” del componente McAfee Agent, valore identificativo univoco del computer per la console EPO, che non viene più modificato una volta che l’Agent viene installato: in questa situazione, clonando cioè un computer con già a bordo McAfee Agent, la EPO vede solo il GUID del primo computer che vi si collega, e non quello identico degli altri cloni.

Per risolvere il problema, e far sì che i cloni si registrino nella console EPO e possano quindi essere gestiti correttamente, è necessario resettare il valore “AgentGUID” sui client clonati con la seguente procedura:

  1. arrestare il servizio Windows “Servizio McAfee Framework”;
  2. aprire il registro di Windows (regedit) e andare su HKEY_LOCAL_MACHINESOFTWARENetwork AssociatesePolicy OrchestratorAgent ;
  3. cancellare la voce AgentGUID (potete annotarvi a parte il valore per confontarlo successivamente e verificare che sia cambiato);
  4. chiudere il registro di Windows;
  5. avviare il servizio Windows “Servizio McAfee Framework”;
  6. aprire il registro di Windows e andare su HKEY_LOCAL_MACHINESOFTWARENetwork AssociatesePolicy OrchestratorAgent per verificare che il valore AgentGUID è ora cambiato;

A questo punto, il client si registrerà nella EPO con il nuovo GUID e tutto funzionerà correttamente.

Instagram: come esportare tutte le foto in alta risoluzione via web

Profondamente scontento e deluso dalla decisione di Instagram / Facebook  di appropriarsi delle foto e dei dati degli utenti per fare soldi, ho deciso di cancellare definitivamente il mio account Instagram.
Vorrei prima esportare tutte le mie foto, per archiviarle: come faccio?
Per salvare le foto è possibile usare servizi di terze parti come http://instaport.me oppure, con un po’ di skill e qualche comodo tool, è possibile fare tutto “in casa”, ecco come:

1. visitare con Mozilla Firefox il sito http://statigr.am/vostro_username;
2. scrollare la pagina delle thumbnail delle vostre foto fino ad arrivare alla prima che avete postato;
3. aprire la Web Console di Firefox ed eseguire il comando “$(“.lienPhotoGrid a img”).each(function(index) { console.log($(this).attr(‘src’)) })“;
4. nella Web Console appariranno tutti gli URL delle thumbnail delle vostre foto, copiate gli URL ed incollateli in un file di testo;
5. modificare gli URL salvati nel file sostituendo tutti gli “_5.jpg” con “_7.jpg” (che è il suffisso usato negli URL delle foto a dimensione intera): suggerisco di usare la funzione “Replace” di Notepad++;
6. scaricare le immagini, recuperando gli URL dal file, con wget (comando: wget -i “nome_file”);
7. ???
8. profit!

Compiti per casa: divertitevi ad eseguire quanto riportato al punto 5 con strumenti come sed, awk, perl e quanti altri vi possano venire in mente ;-).

 

Windows 7 USB/DVD download tool: come risolvere l’errore “We were unable to copy your files” su USB

A partire da Windows 7 è finalmente possibile eseguire installazioni del sistema operativo partendo da disco o chiavetta USB, senza dover masterizzare CD o DVD, grazie al Windows 7 USB/DVD download tool che Microsoft ha messo a disposizione gratuitamente: ovviamente avrete sempre bisogno di una immagine ISO originale di Windows 7 da riversare su USB.

Cosa fare, però, quando questo utilissimo tool non riesce a riversare Windows 7 su USB e compare l’errore “We were unable to copy your files. Please check your usb device and the selected ISO file and try again” ?
usb_7_error

Il problema è causato dalla presenza, sul disco o chiavetta USB, di una MBR e/o partizione non standard che non è gestibile dal tool.
E’ quindi necessario rimuoverle entrambe dalla chiavetta, da riga di comando tramite diskpart.exe, con la seguente procedura:

1. lanciare diskpart;
2. cercare il numero idetificativo del disco USB con "list disk";
3. selezionare il disco con "select disk numero_identificativo_disco";
4. eliminare completamente il contenuto del disco con "clean";
5. creare una nuova partizione con "create partition primary";
6. selezionare la partizione con "select partition 1";
7. marcarla attiva con "active";
8. formattarla FAT32 con "format quick fs=fat32";
9. uscire da diskpart con "exit";

A questo punto la chiavetta USB è pronta per essere utilizzata senza problemi con il Windows 7 USB/DVD download tool.