Linux e history: come aggiungere data ed ora di esecuzione dei comandi

Uno dei comandi più utili per i sysadm di Linux è sicuramente history, che riporta la cronologia dei comandi digitati nelle sessioni shell.

Tuttavia, nella configurazione di default di moltissime distro, history riporta solo la lista dei comandi eseguiti ma non è configurato per tracciare la data e l’ora dell’esecuzione dei vari comandi.

Per aggiungere data ed ora, è necessario editare da root il file /etc/environment ed aggiungere:
HISTTIMEFORMAT="%d/%m/%y %T "

E’ sufficiente eseguire il logout/login della sessione per verificare che tutto stia funzionando correttamente: da questo momento in poi, per tutti i comandi lanciati sarà presente nella lista anche data ed ora; per i comandi lanciati precedentemente invece sarà presente solo la data della modifica di /etc/environment.

Vi suggerisco un altro paio di modifiche ad /etc/environment per migliorare il logging di history, che di default è limitato a 1000 (o 2000) righe:
HISTSIZE=-1
HISTFILESIZE=-1

renderanno il logging infinito, sia per numero di righe che di dimensione del file.

WindowsUpdate: come forzare la ricerca di aggiornamenti da riga di comando

Per la gioia di tutti gli smantettoni come me, è possibile comandare il client WindowsUpdate da riga di comando per forzare la verifica degli aggiornamenti mancanti su di un computer, sia che il computer sia attestato su un WSUS/SUS locale o al sito web di Microsoft.

Su Windows7 e Windows Server 2008R2 il componente da invocare è il caro e conosciuto “wuauclt.exe” con la seguente command line:
wuauclt.exe /detectnow

A partire da Windows10 e Windows Server 2016 Microsoft migliorato l’architettura si WindowsUpdate ed ha creato un nuovo tool, più flessibile e con maggiori funzionalità, chiamato “Update Session Orchestrator“.
Per forzare la ricerca di aggiornamenti mancanti:
UsoClient.exe startscan

Per eseguire l’installazione di aggiornamenti disponibili:
UsoClient.exe startdownload

Per eseguire il reboot necessario all’installazione di aggiornamenti critici:
UsoClient.exe restartdevice

Per forzare il refresh delle configurazioni di WindowsUpdate, in caso abbiate fatto modifiche via GPO, LGPE o registry:
UsoClient.exe refreshsettings

Xubuntu e Dropbox: come visualizzare correttamente l’icona nell’area di notifica

Dropbox su Xubuntu soffre di un fastidioso bug che impedisce la corretta visualizzazione dell’icona del programma nell’area di notifica (compare una icona quadrata con “divieto di accesso”).

dropbox

Per risolvere il problema, è sufficiente:

  1. chiudere Dropbox da riga di comando con dropbox stop
  2. editare come root il file /usr/bin/dropbox (magari fatevi una copia di backup prima)
  3. creare una nuova riga dopo import os
  4. inserire nella nuova riga os.environ['DBUS_SESSION_BUS_ADDRESS'] = ""
  5. salvare e lanciare nuovamente Dropbox, ora l’icona sarà visualizzata correttamente

 

Windows: come impostare lo stesso layout di visualizzazione file per tutte le directory in Esplora File

Sicuramente, una delle feature che apprezzo di meno odio dei Windows moderni (cioè da Vista in avanti), e nello specifico di Esplora File come file manager, è la modifica dinamica dei layout di visualizzazione dei contenuti delle directory in base ai file in esse contenuti – ovvero la “Automatic Folder Discovery”.

Ad esempio, per le directory che contegono file audio Windows non vi mostrerà il classico layout dei file con le info su “dimesione”, “tipologia” e “data di modifica”, bensì vi mostrerà i tag dei file tipo “autore”, “titolo canzone”, “durata”, etc; per directory che contengono fotografie, Windows vi mostrerà i dati EXIF, e così via.

Tutto questo nonostante esista una opzione specifica in Esplora File che *dovrebbe* mostrare *tutte* le directory come di più vi aggrada.

Per risolvere il problema e disattivare la Automatic Folder Discovery è necessario eseguire alcune modifiche nel registry di Windows:

  1. eseguire regedit
  2. andare in HKEY_CURRENT_USER\SOFTWARE\Classes\Local Settings\Software\Microsoft\Windows\Shell
  3. sotto Shell cancellare la directory Bags
  4. cliccare col tasto destro su Shell e creare una nuova chiave chiamata Bags
  5. cliccare col tasto destro su Bags e creare una nuova chiave chiamata AllFolders
  6. cliccare col tasto destro su AllFolders e creare una nuova chiave chiamata Shell
  7. selezionare l’ultima Shell e nel riquadro di destra creare una nuova entry di tipo Stringa con nome FolderType e valore NotSpecified
  8. chiudere regedit
  9. ????
  10. PROFIT

Non è neanche necessario riavviare Windows 😀

 

Windows: come listare le hotfix installate sul computer tramite WMI

Listare le hotfix, le patch o i service pack installati su un sistema Windows è estremamente facile grazie alle WMI.

Da riga di comando è sufficiente lanciare:
wmic qfe list
aggiungendo brief (per una lista in formato breve) o full (per la lista con tutte le informazioni sulle hotfix) in caso siano necessarie più o meno dettagli.

Per scrivere la lista su un file di testo:
wmic qfe list /format:texttablewsys > hotfix.txt

Per scrivere la lista dettagliata di tutte le hotfix su un file HTML:
wmic qfe list full /format:htable > hotfix.html

Per ottenere la lista da un sistema remoto:
wmic /node:computer qfe list

 

VMware Workstation su Linux host: come ricompilare i moduli da riga di comando

Primo post del 2016!

Perdonate la lunga assenza, ma sono stato lontano dal blog causa lavoro | mancanza di ispirazione a scrivere | vita privata.
Riprendo, spero in maniera più assidua, con un piccolo appunto: come ricompilare, su VMware Workstation in un host Linux, i moduli (vmnet, vmbridge, vmmon) VMware da riga di comando, cosa utile quando viene aggiornato il kernel.

Collegandosi come root è sufficiente lanciare:

root@altair:/home/albertoscotti# vmware-modconfig --install-all --console

Al termine della breve compilazione, se tutto è andato a buon fine, i servizi di VMware verranno avviati senza errori.

 

Ubuntu: crash di upowerd quando si collega un iPhone via USB

Sul mio portatile, ho notato che con tutte le ultime release di Ubuntu, quando si collega via USB un iPhone, smettono di funzionare le funzionalità di risparmio energetico: la luminosità del display e della tastiera retroilluminata non diminuisce di intensità, non è più possibile consultare lo stato della batteria, e così via.
Questo è causato dal crash, con relativo core dump, del demone upowerd:

Dec 23 11:25:44 mizar systemd[1]: upower.service: Failed with result 'core-dump'.
Dec 23 11:25:46 mizar systemd[1]: upower.service: Failed with result 'core-dump'.
Dec 23 11:25:49 mizar systemd[1]: upower.service: Failed with result 'core-dump'.
Dec 23 11:25:51 mizar systemd[1]: upower.service: Failed with result 'core-dump'.
Dec 23 11:25:53 mizar systemd[1]: upower.service: Failed with result 'core-dump'.
Dec 23 11:25:56 mizar systemd[1]: upower.service: Failed with result 'core-dump'.
Dec 23 11:25:59 mizar systemd[1]: upower.service: Failed with result 'core-dump'.

Per risolvere il problema è sufficiente installare tramite apt-get una libreria parte del progetto libimobiledevice:

root@mizar:/home/utente# apt-get install libimobiledevice-utils

Che strano che nella distro sia presente di default libimobiledevice ma senza il pacchetto “utils”… Mah!

 

Ubuntu, CentOS e Intel: eliminare lo screen tearing nella riproduzione video

Uno dei difetti su Linux e schede video Intel che mi danno più fastidio è la mancanza di fluidità nella riproduzione video, causato dallo screen tearing.
Sebbene sia un problema molto diffuso, è anche relativamente facile risolverlo.

Per distribuzioni Red Hat, CentOS e derivate è sufficiente creare in /etc/X11/xorg.conf.d un file di configurazione “20-intel.conf“, o con il nome che più vi aggrada purché l’estensione sia .conf, con il seguente contenuto:

Section "Device"
   Identifier  "Intel Graphics"
   Driver      "intel"
   Option      "AccelMethod" "sna"
   Option      "TearFree" "true"
EndSection

e riavviare il server grafico.

Per Ubuntu e derivate il file, con il medesimo contenuto, va creato in /usr/share/X11/xorg.conf.d/

 

Ubuntu 15.10 e VMware Workstation 12: risolvere il problema del mancato avvio del programma

Su Ubuntu 15.10 ho riscontrato un curioso bug di VMware Workstation 12: nonostante l’installazione avvenga correttamente, semplicemente non si avvia 😀

Il problema è causato dal fatto che in Ubuntu 15.10 non sono referenziate in path alcune librerie necessarie a VMware.
Per risolvere il problema è sufficiente:

  1. editare il file /usr/bin/vmware (richiesto diritti di root)
  2. creare una nuova linea dopo la linea 17 (dopo export PRODUCT_NAME="VMware Workstation")
  3. aggiungere: export LD_LIBRARY_PATH=/usr/lib/vmware/lib/libglibmm-2.4.so.1/:$LD_LIBRARY_PATH
  4. salvare

VMware finalmente si avvierà correttamente.