VMware Workstation: un trucchetto per ottimizzare le VM Windows

E’ normale, per me, lavorare con virtual machine contemporaneamente attive sulla mia workstation selfmade, con processore Intel Core i7-2600, 16 GB di ram e svariati TB di disco: pur avendo a disposizione hardware di tutto rispetto, è fondamentale ottimizzare periodicamente le VM per tenerle in buona efficienza ed evitare problemi di performance.

Uno dei problemi più comuni derivato dall’uso di VM che porta a problemi di performance è la frammentazione dei file container che ospitano il file system della VM, siano essi VMDK, VHD, qcow o VDI: prima di deframmentare questi file è prima necessario riorganizzare i dati del disco all’interno della VM seguendo queste linee guida:

  • eseguire la “Pulitura disco”, svuotare il cestino, cancellare i file temporanei;
  • deframmentare il disco: io uso UltraDefrag in modalità “Full optimization” per consolidare i dati;
  • eseguire il tool “sdelete” con opzione “-z” di Windows Sysinternals per cancellare (tecnicamente “scrivere tutti 0”) completamente il contenuto dei cluster marcati come inutilizzati (cioè lo spazio libero su disco);

A questo punto è possibile spegnere la VM ed eseguire la compattazione e la deframmentazione dei file container: in VMware Workstation è possibile farlo dai “Settings” della VM, “Hard disk”, “Utilities”.

 

Twitter: come seguire le liste via RSS

Abbiamo già visto qui come è possibile seguire i tweet di un utente tramite RSS.
E’ possibile seguire anche le liste create dagli utenti, sempre a patto che siano pubbliche e non lucchettate.

I feed RSS delle liste Twitter sono pubblicati all’URL:

http://api.twitter.com/1/lists/statuses.atom?slug=nome_lista&owner_screen_name=nome_utente_twitter

sostituite “nome_lista” con il nome della lista che volete seguire e sostituite “nome_utente_twitter” con lo username di chi ha creato la lista e così avrete l’indirizzo completo da aggiungere al vostro newsreader.

 

Twitter: come seguire i tweet via RSS

Se non voleve iscrivervi a Twitter per seguire la vostra twitstar preferita, potete seguire i tweet tramite RSS.
L’unica limitazione è che il feed che volete seguire sia pubblico e non lucchettato.

I feed RSS di Twitter sono pubblicati all’URL:

http://twitter.com/statuses/user_timeline/nome_utente_twitter.rss

sostituite “nome_utente_twitter” con lo username di chi volete seguire e così avrete l’indirizzo completo da aggiungere al vostro newsreader (attenzione a “.rss” alla fine!)

FFmpeg: convertire i filmati per iPhone

Come faccio a vedere un filmato in formato AVI su iPhone, come quelli prodotti dalla mia vecchia videocamera Panasonic, senza dover scaricare e/o acquistare app di terze parti?
Semplice: riprocesso l’intero filmato con FFmpeg convertendo l’audio e il video con codec supportati da iPhone (rispettivamente AAC e H.264 / MPEG-4 AVC) e muxandoli in formato MP4.

Ho scelto FFmpeg per svariate ragioni: è open-source e liberamente utilizzabile, è potente e flessibile, supporta una enormità di formati di input, è multipiattaforma, si usa da riga di comando, non c’è bisogno di installare porcherie o spyware vari…

La command-line che uso è molto generica ma produce buoni risultati ed è semplice e veloce da usare:

ffmpeg -i filmato_input -vf scale=960:-1 -acodec libvo_aacenc -ac 2 -ab 128k -ar 44100 -vcodec libx264 -crf 23 filmato_output.mp4

Questa command-line produce un file MP4 con queste caratteristiche:

  • risoluzione video adeguata alle dimensioni dello schermo di un iPhone4 (“-vf scale=960:-1”);
  • audio AAC a 128 kbps, convertito a 2 canali e ricampionato a 44100 Hz (“-acodec libvo_aacenc -ac 2 -ab 128k -ar 44100”);
  • video compatibile H.264 (grazie a x264), convertito in singola passata a constat rate factor cercando di bilanciare qualità e dimensione (“-vcodec libx264 -crf 23”);

Per finire, copio il file su iPhone usando MediaMonkey.

FFmpeg è potentissimo ed ha una quantità incredibile di parametri: sicuramente è possibile migliorare ulteriormente la qualità del video o dell’audio ottenuto giocando con i valori (diminuendo il valore “-crf” aumentano la qualità, la dimensione del video ed il tempo di encoding; aumentando il valore invece diminuisce la qualità, la dimensione del video ed il tempo di encoding).
Buona sperimentazione! 😀

 

Windows7: come ottimizzare le performance del file sharing di SMB

Windows7 può essere usato, in una LAN casalinga o in un piccolo ufficio, anche come file server offrendo buone prestazione: è tuttavia possibile ottimizzare e migliorare le performance di SMB per l’utilizzo specifico come file server, a patto di “consumare” un po’ più memoria RAM.
L’impostazione di default del sottosistema server di SMB, infatti, non prevede l’utilizzo di caching per i file e minimizza l’utilizzo della memoria dedicata al file sharing.

Per attivare il caching dei file è sufficiente editare il parametro di registry:

HKLMSYSTEMCurrentControlSetControlSession ManagerMemoryManagementLargeSystemCache

e settare LargeSystemCache a valore “1“.

Per allocare un maggiore quantitativo di memoria per il file sharing è inoltre necessario editare il paramentro di registry:

HKLMSYSTEMCurrentControlSetServicesLanmanServerParametersSize

e settare Size a valore “3“.

 

Mac OS X: come disabilitare l’ibernazione su disco del sistema

Qualora sia necessario, è possibile disattivare l’ibernazione su disco, meglio conosciuta come “Suspend to Disk”, del sistema operativo Mac OS X pur mantenendo la funzionalità di risparmio energetico Suspend-to-RAM.
E’ sufficiente aprire Terminale ed eseguire come root il seguente comando:

pmset -a hibernatemode 0

E’ possibile quindi cancellare il file di ibernazione /var/vm/sleepimage dal disco, recuperando così qualche GB prezioso di spazio.

Il parametro “hibernatemode” può avere tre valori diversi:

0 = attiva unicamente il Suspend to RAM (che è il default sui desktop Mac OS X)
1 = attiva unicamente il Suspend to Disk
3 = attiva contemporaneamente Suspend to RAM e Suspend to Disk a seconda dello stato di carica della batteria (default sui portatili)

 

Linux: come abilitare TRIM per ext4 sui dischi SSD

In Linux il supporto automatico al comando TRIM è stato introdotto dal kernel 2.6.33 per il filesystem ext4, tuttavia nella stragrande maggioranza dei casi non è attivo di default: prima di eseguire la procedura è quindi bene verificare di avere un kernel recente (anche un uname -a dovrebbe essere sufficiente).

Per attivare TRIM è necessario editare il file /etc/fstab per fare sì che al riavvio il filesystem venga montato con l’opzione discard:

/dev/sda2  /  ext4  noatime,discard  0 1

Mac OS X: come scoprire se il proprio Mac supporta Mountain Lion

Mac OS X 10.8 Mountain Lion è il nuovo sistema operativo, appena rilasciato, di casa Apple.
Tanti miglioramenti e le novità, tra cui il fatto che Mountain Lion è completamente a 64 bit: questo però comporta che non tutti i Mac possano far girare questo sistema operativo.
Come riportato da Apple, sono ufficialmente supportati i seguenti Mac:

  • iMac (metà 2007 o successivi)
  • MacBook (fine 2008 in alluminio, o inizio 2009 o successivi)
  • MacBook Pro (metà/fine 2007 o successivi)
  • Xserve (inizio 2009)
  • MacBook Air (fine 2008 o successivi)
  • Mac mini (inizio 2009 o successivi)
  • Mac Pro (inizio 2008 o successivi)

Non siete però sicuri se il vostro modello è supportato e volete sapere se può far girare Mountain Lion? C’è un modo, piuttosto empirico ma efficare, per togliere ogni dubbio.
Da “Terminale” è sufficiente digitare il seguente comando:

ioreg -l -p IODeviceTree | grep firmware-abi

se il risultato restituito è EFI64 allora potrete installare Mountain Lion.
Se invece il valore è EFI32 il vostro Mac non supporta Mountain Lion.